Tavolo Benessere e coesione sociale

Nel 2011 Bologna si è classificata al primo posto in Italia per qualità della vita, pur non raggiungendo risultati eccellenti in nessuno degli indicatori utilizzati. Tuttavia, questo posizionamento non corrisponde pienamente ad analoga percezione da parte dei cittadini che lamentano un abbassamento generale delle condizioni di benessere, l’indebolimento di quei vincoli di solidarietà sociale e di quell’identità che hanno sempre caratterizzato la città.

 

Una città che si sente, a volte, minacciata e infastidita dalla presenza dei numerosi studenti fuorisede e dei numerosi immigrati così diversi anche tra loro. Una città che lamenta un’offerta non sufficiente nel campo dei servizi sociali, specialmente di cura (nidi e anziani), e un’offerta non sempre efficiente dei servizi sanitari.

 

Il Tavolo riflette sui diversi ambiti che concorrono a creare benessere e coesione sociale sia sul piano concreto dei servizi offerti/da offrire ai cittadini, sia sul piano più immateriale, ma altrettanto importante, della percezione di benessere e coesione sociale che devono avere i cittadini stessi per poter adeguatamente contribuire e rispondere alle politiche che sono/dovranno essere messe in campo.

 

Il Tavolo fa emergere e sostenere visioni e progettazioni che privilegiano l’attenzione e il focus rispetto alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini, piuttosto che alle modalità erogative dei servizi stessi, ispirandosi ad una visione della sussidiarietà che non è esternalizazione dei servizi, ma piuttosto collaborazione e integrazione delle prestazioni riepttivamente assegnate alla cura delle istituzioni e dei privati nello spirito della solidarietà.

 

In particolare, il Tavolo approfondisce visioni e progettazioni relative ai seguenti ambiti:

  • Salute, sistema sanitario e ricerca: distribuzione territoriale delle strutture, accessibilità ai servizi, tempi di attesa, qualità delle prestazioni fornite, comunicazione ai cittadini, informatizzazione, servizi di prevenzione, copertura dei fabbisogni di salute, poli di innovazione ed eccellenza sanitaria;
  • Welfare e nuove povertà: distribuzione territoriale dei servizi sociali, accessibilità (anche con riferimento a diversi target di utenza), tempi di attesa, articolazione e differenziazione dei servizi offerti (dalla bassa soglia a prese in carico globali), qualità delle prestazioni fornite, identificazione e copertura di nuovi bisogni sociali, innovazione sociale. Sarà approfondito anche il tema del lavoro nelle diverse aree che caratterizzano questo tema (lavoro di cura privato sostenuto dalle “badanti”, soprattutto straniere, lavoro di cura esternalizzato e sostenuto dalle cooperative del terzo settore, Sportelli lavoro, lavoro dei giovani e delle fasce svantaggiate di popolazione…);
  • Cittadinanza e partecipazione: il benessere e la coesione sociale sono il risultato di politiche partecipative e distanti dal modello in cui “il cittadino chiede” e “qualcuno risponde” (pubblico o privato che sia). Partecipare alla costruzione del proprio benessere significa, innanzitutto, acquisire consapevolezza reale e non solo percettiva dell’adeguatezza delle risposte e della soddisfazione dei bisogni. Ma benessere e coesione sociale sono anche il risultato di progetti e azioni che riescono a ricomporre in una identità riconosciuta le molteplici diversità che caratterizzano i singoli cittadini e le loro scelte di vita personale.