Rigenerazione urbana e ambientale

 

La rigenerazione di periferie e centri urbani

Una nuova sfida di sostenibilità: la città si rigenera

 

SCENARIO

La “Carta di Bologna per l’Ambiente” individua nella rigenerazione urbana e nella riduzione del consumo di suolo gli elementi fondamentali per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’esigenza della riqualificazione nasce dal riconoscimento del territorio come bene comune e risorsa non rinnovabile, e come tale da preservare. L’esperienza del “Bando periferie” è stata fondamentale per riflettere su quali politiche metropolitane puntare per riqualificare e mettere in sicurezza le periferie e migliorare la vita nei centri urbani: questo strumento pone le basi per una politica di lungo periodo che individui i luoghi della rigenerazione.

 

OBIETTIVI

Il PSM 2.0 intende preservare l’ulteriore consumo di suolo, promuovere interventi di rigenerazione edilizia, potenziare le connessioni con i nodi strategici del territorio, accrescere la sicurezza ambientale e l’inclusione sociale e aumentare il verde urbano (obiettivo 45mq/ab al 2030).

Entro il 2020 le Unioni sono chiamate a elaborare progetti di riqualificazione delle aree caratterizzate da degrado urbano, marginalità sociale ed economica, carenza di servizi. La mobilità sostenibile è un elemento prioritario per la progettazione di tali interventi.
La Città metropolitana di Bologna si impegna a ridurre del 20% entro il 2020 il proprio consumo netto di suolo, in conformità con l’obiettivo europeo di azzeramento al 2050 e con la richiesta dell’Agenda ONU di anticiparlo al 2030. Le nuove espansioni nei centri urbani indicate dal Piano Territoriale Metropolitano (PTM) dovranno garantire la sostenibilità ambientale e territoriale, escludendo nuovi insediamenti residenziali in contesti privi di servizi e di accessibilità al trasporto rapido di massa.

 
AZIONI

Il contrasto al consumo del suolo
Mobilità e ambiente per le trasformazioni urbane
Riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana sono due temi fortemente legati.
Le azioni mirate al contenimento del consumo di suolo devono essere accompagnate da un’attenzione nei confronti dei tessuti urbani consolidati. In questo senso il PTM indirizza i Comuni a valutare una densificazione abitativa nelle parti di territorio più dotate di servizi e accessibili con il trasporto pubblico.
Il PTM deve inoltre definire i ruoli dei centri abitati e dei poli produttivi. Per i primi valorizzerà la presenza di servizi scolastici, sanitari, culturali e di infrastrutture, differenziando le potenzialità insediative in base al diverso ruolo dei centri e alla presenza di fermate del Servizio Ferroviario Metropolitano (massimo 3% del territorio urbanizzato). Per i secondi si valuteranno le potenzialità di sviluppo nelle aree sovracomunali direttamente servite dalla rete autostradale e in base alla presenza di trasporto pubblico su ferro o gomma.

 

Gli Accordi Territoriali
Uno strumento comune per creare relazioni e sviluppo sostenibile
L’Accordo Territoriale verrà utilizzato per pianificare lo sviluppo sostenibile attraverso relazioni tra il territorio metropolitano e i grandi poli funzionali destinati a trasporti, sanità, ricerca, commercio, filiera agroalimentare.
Il Piano lavorerà per creare Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA), sostenibili e tecnologicamente avanzate, condividere politiche e interventi circa le infrastrutture materiali e immateriali, individuare ambiti urbani strategici da riqualificare, anche per favorire l’insediamento di imprese e attività sostenibili e in grado di creare occupazione di qualità.

 

Il fondo perequativo metropolitano
Finanziare e sostenere la rigenerazione urbana di tutto il territorio
Oltre a puntare a un rafforzamento del finanziamento pubblico statale, il PSM 2.0 prevede l’istituzione del Fondo perequativo metropolitano, per garantire un finanziamento costante a servizio della rigenerazione dei tessuti urbani sia residenziali che produttivi, oggi scarsamente finanziata. Il fondo sarà alimentato con le entrate prodotte dai principali poli attrattori metropolitani, con gli oneri urbanistici e dei costi di costruzione e con le ulteriori risorse previste dalla nuova legge urbanistica regionale.

 

Tutela e valorizzazione dell’ambiente, del territorio rurale e del paesaggio
Preservare e proteggere il territorio
L’attenzione al territorio rurale e l’incentivazione delle attività agricole sono gli strumenti fondamentali con i quali il PSM 2.0 intende valorizzare e salvaguardare la produzione alimentare e il paesaggio, anche dal punto di vista idrogeologico, sismico e di tutela delle acque.

La disciplina del territorio rurale deve avere due elementi centrali: la tutela del paesaggio, e la valorizzazione del bacino di sussistenza alimentare, attraverso la promozione di un’agricoltura sostenibile e altamente produttiva. Per questo motivo le nuove possibilità di intervento edilizio nelle zone rurali sono destinate esclusivamente alle attività agricole aziendali.

 

Bologna hub regionale
Sostenere lo sviluppo del sistema produttivo e dei grandi poli funzionali
Lo sviluppo del sistema produttivo e dei grandi poli funzionali, motore dell’attrattività della città metropolitana e generatore di nuova occupazione, si realizza attraverso la riqualificazione di zone con caratteristiche specifiche: alti livelli di accessibilità grazie alla presenza di caselli autostradali o ferrovie, servizi per aziende e lavoratori, elevati standard di qualità ambientale e sociale.
È qui che si privilegerà la nascita di poli funzionali e attività manifatturiere, logistiche, per la grande distribuzione, per la gestione dei rifiuti, per attività terziarie nonché per attività del tempo libero a forte attrazione.
Per questo la Città metropolitana ritiene fondamentale esercitare con determinazione il proprio ruolo all’interno delle società partecipate, mirando a garantire che gli interessi pubblici espressi con il PTM siano efficacemente perseguiti.