Il
Documento preliminare del PSM
è stato illustrato il 1° dicembre 2017 dal Sindaco metropolitano Virginio Merola ai sindaci del territorio insieme al responsabile scientifico del PSM Daniele Donati.
Le azioni che si metteranno in campo sono tante e vogliono essere il più possibile misurabili e verificabili.
Si va dal tema del lavoro (tasso di occupazione ai livelli pre-crisi entro il 2020) allo sviluppo economico (uno sportello dedicato a investimenti strategici dal 2018), dal turismo (obiettivo +3% presenze annuo redistribuendo i flussi nell’area metropolitana) all'Appennino (distretto dell’economia sostenibile e circolare), dalla rigenerazione (politica stabile sul modello del bando periferie all'urbanistica (ridurre del 20% il consumo di suolo al 2020 e un fondo Perequativo Metropolitano per interventi di rigenerazione).
E ancora: spazio alla mobilità sostenibile e stop alla progettazione di nuove strade; scuola e formazione (armonizzare modalità accesso e tariffe, calendari ecc. sul territorio metropolitano per i 0-6 anni e promozione della cultura tecnica), sanità (caratterizzare e integrare tra loro le strutture ospedaliere e rete di servizi a sostegno degli anziani non autosufficienti), casa (“serbatoio” di Edilizia Residenziale Sociale in locazione tramite la messa a sistema del patrimonio privato).
Il PSM prevede di rafforzare la Conferenza metropolitana dei sindaci come unico punto di coordinamento delle politiche metropolitane, luogo a cui ricondurre tutte le azioni, gli organismi e i tavoli di coordinamento, anche settoriali. La Cabina di regia, incardinata nell’Ufficio di Presidenza, disegna la nuova finanza metropolitana e definisce dove indirizzare le risorse (come già avvenuto per il Piano Periferie e il Patto per Bologna).
Si sosterrà inoltre l’allocazione in Unione delle funzioni amministrative comunali fondamentali, si promuoverà prescrittivamente l’adesione alle Unioni già esistenti dei Comuni non ancora associati e si sosterranno i processi di fusione tra Comuni.