In questi giorni si stanno realizzando i secondi incontri dei Tavoli progettuali e cominciano a emergere ambiti di interesse e idee che si esprimeranno in progetti veri e propri di cui, adesso, possiamo solo prevedere la natura. Questo PSM ha suscitato una risposta molto interessante per numeri e attori che hanno deciso di dare un contributo.
Il PSM non è stato attivato per distribuire finanziamenti e partecipare ai Tavoli implica dispendio di energie e condivisione di progettualità anche con soggetti, potenzialmente, concorrenti. La partecipazione degli attori pubblici e privati è ampia e differenziata, sia pur con qualche differenza di “convinzione”.
Qualcuno che prevede il fallimento c’è già e, in un processo così ampio, qualche fallimento, da qualche parte, si registrerà per forza. Ma gli interventi dei partecipanti ai Tavoli sono stati molto rasserenanti e il primo successo e risultato concreti è l’essere riusciti a mobilitare risorse e disponibilità da parte, non solo di attori “importanti”, ma anche di soggetti “piccoli” che, pur non avendo le forze per portare avanti progettualità autonome, hanno messo a disposizione dei Tavoli le proprie risorse.
Dato il metodo proposto di “portare” tutte le progettualità sui Tavoli, ci saranno progetti più “micro” (per tema, risorse attivate, natura dei soggetti coinvolti, tempi di realizzazione, ecc.), progetti più “strutturati” e “grandi progetti”. Non è improprio, come potrebbe parere, che condividano tutti, almeno in prima istanza, lo stesso spazio di riflessione. Perché questa condivisione collettiva non è “solo” partecipazione, ma è un primo importante mattone per la costruzione di una comunità coesa (che non significa “d’accordo su tutto e con tutti”).
Fondamentale è che tutte queste progettualità siano coerenti con le vision strategiche e abbiano quei requisiti di priorità proposti. È importante condividere fin da subito che proprio la presenza di progettualità differenziate è uno dei principali risultati attesi di questo PSM. Poi valuteremo i contenuti.